BEATA ALICIA KOTOWSKA

Nacque il 20 novembre 1899 a Varsavia. Fu la seconda di otto figli di Sofia e Giovanni Kotowski. Giorno seguente, festa del Presentazione del Signore al Tempio, fu battezzata, ricevendo i nomi: Maria, Edvige. La famiglia abitava nel podere di Krasiniec, dopo si è trasferita a Varsavia. Suo papà era l’organista nella chiesa di S. Giacinto dei Padri Domenicani. Lui era profondamente credente, e ha influito molto sullo svilippo spirituale della figlia Marylka, che da piccola amava molto Gesú nascosto nell’Eucaristia e la sua Madre Maria. La famiglia pregava insieme, recitando il rosario e leggendo la Sacra Scrittura. Secondo la tradizione d’allora, Marylka e altri figli avevano le lezioni a casa, sotto lo sguardo dei genitori. In seguito Marylka e sua sorella Hania frequentavano la pensione privata di Paulina Hawelke a Varsavia. Qui Marylka ha conosciuto Maria Przybyłowicz, futura Resurrezionista – sr. Beata Przybyłowicz.

A casa paterna e a scuola Marylka ha attinto lo spirito di patriottismo. Dio e Patria – erano due amori a cui è rimasta fedele fino alla morte. Ancora da alunna, nel 1918, ha organizzato una fuga di tutta la classe per vedere e salutare Józef Piłsudski, che tornava a Varsavia dalla prigione a Magdeburg. Scoppiata la I guerra mondiale, Marylka voleva portare il soccorso ai soldati feriti. Questo desiderio ha realizzato entrando come dicianovenne tra le infermiere dell’Organizzazione Militare Polacca.

A giugno 1918 Maryla riceve il diploma di maturità. Volendo aiutare i sofferenti ha cominciato di studiare la medicina all’Università di Varsavia. Nel 1920 la Polonia è stata di nuovo invasa dal nemico, questa volta dalla parte orientale. Marylka si unisce alle Crocerossine. Per otto mesi porta l’aiuto ai soldati feriti, che si trovano negli ospedali di Varsavia. È stata nel 1932 decorata con la Croce Polonia Restituta.

Nel frattempo, grazia all’amica Maria Przybyłowicz, Marylka ha preso il contatto con le Suore della Risurrezione. Voleva interrompere gli studi ed entrare nella congregazione, lasciando tuttavia la decisione alle superiore. Il 19 aprile 1922 scrive la domanda alla superiora generale, Madre Antonina Soltan. Tra l’altro scrive: … dopo aver preso la conoscenza dello spirito e della regola, chiedo caldamente di essere ricevuta alla Congregazione delle Risurrezioniste. Voglio vivere e morire per Cristo, amandoLo sopra ogni cosa, perché è Supremo Amore, Signore, Dio e tutto mio. Marylka è stata accolta nella congregazione ancora lo stesso anno, e il 29 luglio è arrivata a Kety. Ha ricevuto il nome Alicia. Il 1-mo febbraio 1923  ha comunciato il noviziato e, un anno dopo, ha emesso i primi voti religiosi. Fatti i voti Sr. Alicia torna a Varsavia per continuare gli studi, però non la medicina ma le scienze naturali e matematica. Nel 1932 ha difeso la tesi di chimica e ha cominciato il lavoro d’insegnante nelle verie scuole della congregazione. Dopo due anni diventa l’insegnante diplomata. Da quel tempo provengono le sue significative riflessioni: Non ho provato ancora la felicità di soffrire per Dio. Signore Gesú vede che sono ancora molto debole, che amo la sofferenza ma come da una distanza, e temo che possa arrivare, allora aspetta. Ma non può

essere cosi a lungo. In altro posto: … una cosa sola è importante nella nostra vita: sofferenza per l’amore di Dio. Lo so, che il solo desiderio è già una grazia, lo so che io stessa da sola temo molto la sofferenza e vorrei evitarla ad ogni costo. Credo però nella potenza della grazia del Signore Gesú, credo che Lui stesso ci ha meritato la forza necessaria, credo che vuole questo da me.

Sr. Alicia emette la professione perpetua nel agosto 1928. Le superiore la vedono come la diretttrice delle nostre scuole a Varsavia. Il Provveditorato invece non accetta la sua candidatura perché, secondo loro, la candidata è troppo giovane con poca esperienza. Lo stesso tempo sr. Emmanuela Roman si è recata in Pomerania per cercare un luogo adatto per le vacanze della gioventú povera. Là è venuta a conoscenza che le autorità di Wejherowo volevano chiudere i posti di educazione in via Klasztorna 9. Dopo l’incontro di sr. Emmanuela con il sindaco, il consiglio della città ha preso la decisione di affidare alla congregazione queste scuole decadenti. Come superiora della casa e direttrice della scuola è stata designata sr. Alicia Kotowska, che con grande zelo e responsabilità ha intrapreso e continuato questa attività.

Dal settembre 1934 le Risurrezioniste, sotto la guida di sr. Alicia, hanno cominciato il lavoro nell’asilo, scuola elementare, ginnasio e nel convitto per le ragazze. Prima di tutto volevano migliorare l’educazione e la formazione religiosa e patriottica. Dopo due anni di lavoro hanno ricevuto i diritti uguali a quelli statali.

Nelle scuole venivano organizzate le gite che insegnavano la gioventú di amare la Patria, la sua storia e cultura. Con grande commozione le ragazze ricordavano l’incontro con il presidente Ignacy Moscicki. Sr Alicia organizzava anche i pellegrinaggi a Swarzewo e a Vilno. Nel 1936, grazie ai tentativi di sr. Alicia, la Madonna di Swarzewo è diventata Patrona delle scuole. Dal inizio del 1938 hanno cominciato l’ampliamento della scuola, che ha ricevuto 10 nuove aule scolastiche. Ancora non del tutto finite, sono state benedette in luglio 1939. Correvano le voci del pericolo della imminente guerra. Qualche giorno prima che scopiasse la guerra, sr. Alicia ha scritto alla superiora generale: viviamo adesso i momenti decisivi per la guerra o per la pace. Confidiamo nella misericordia di Dio e a Lui affidiamo il futuro della nazione, di noi tutte e anche di tutta l’umanità. L’inizio della scuola è stata spostata al tempo indefinito. Un giorno, durante la passeggiata, sr. Alicia ha svelato a una delle suore il suo presentimento: ho avuto oggi un sogno, mi sono trovata di fronte al Cristo sofferente. L’ho chiesto: Signore, quando morirò? Il Signore ha risposto: Quando a questa casa sarà aggiunta un altra casa. La casa è stata già aggiunta, allora forse fra poco … Continuando ha pronunciato le significative parole: È indifferente dove giacerà il corpo, vorrei che nessuno sapesse dove. È importante solo che si possa unire con Dio e questo è possibile dappertutto. In Lui vivere, cadere come una goccia nel oceano della Sua Misericordia – questo è il mio desiderio.

Fra poco si e’ compiuto….

Molto presto dopo lo scoppio della querra e occupazione di Wejherowo si sono cominciate le catture ed esecuzioni dei Polacchi. Come primi sono stati annientati i rappresentanti dell’intelligenza e del clero. Prevedendo rapine e profanazioni dei paramenti liturgici, sr. Alicia ha ordinato al bidello della scuola di nascondere queste cose in grandi cassetti e interrarne nel giardino. Lui però era la spia e traditore. Ha informato i tedeschi del fatto i ha indicato loro il posto di nascondimento. Sr. Alicia è stata minaciata dell’arresto. Una parte della casa i tedeschi hanno preso per i soldati. Il 23 ottobre una delle madri delle nostre allieve metteva in guardia Sr. Alicia e le consigliava di scappare. Sr. Alicia l’ha ringraziato ma non ha proffittato del suo suggerimento. Giorno dopo si è confessata, pomeriggio è stata imprigionata. Il Superiore dei soldati che abitavano nella parte della casa delle suore ha domandato gli essesmani: che cosa vi fatto male questa monaca? Basta che è polacca – hanno risposto. Le suore erano pronte di andare in prigione al posto della superiora, è sotto buona protezione – hanno risposto. Uscendo dalla casa sr. Alicia ha detto alle suore: perdono tutto a Francesco. Era il 24 ottobre 1939. È stata chiusa con gli altri prigionieri nel carcere di Wejherowo. Tutti i tentavivi di liberarla (anche l’intervento della superiora generale e Giovanni Kotowski presso Hitler) sono stati inutili. Non hanno permesso alle suore di visitarla nella prigione. Dalla relazione dei testimoni si sa, che pregava molto e serviva altri prigionieri, riparando la loro biancheria.

L’11 novembre, festa della liberazione della Polonia, sr. Alicja è stata vista in piazza. Si è avvicinata al gruppo dei bambini giudei e con loro è entrata al camion. La colonna dei camion si è diretta verso il bosco di Piasnica, dove tutti quanti sono stati ammazzati.

Nel 1946 a Piasnica hanno trovato un pezzo di rosario grande nero, un po’ bruciato. Tale rosario portano le suore, apppeso alla cintura. Unica tracia del posto di martirio di sr. Alicia.

Cristo Risorto per cui viveva, ha compiuto tutti i suoi desideri: ha vissuto per Lui, morì per Lui, e nessuno conosce il posto preciso della sua morte.

Il 13 giugno 1999, il Papa Giovanni Paolo II, durante il VII pellegrinaggio in Polonia l’ascritto alla schiera di 108 martiri polacchi della II guerra mondiale.

Preghiera per l’intercessione della beata Alicia

Cristo risorto, che hai chiamato la beata Alicia
nella strada della vita religiosa e le hai donato
la fedeltà nel compiere il comandamento
dell’amore di Dio e del prossimo,
fa’ che la sua morte da martire
ci ottenga il coraggio di sopportare tutte le sofferenze.
Concedici, per la sua intercessione la grazia che ti imploriamo (…)
Per l’esaudimento della nostra domanda cresca la tua gloria sulla terra. Amen.