BEATA MADRE CELINA BORZECKA, NATA CHLUDZINSKA
Dio in modo meraviglioso guidava la beata Celina Borzecka, da nubile Chludzinska, per tutti gli stati di vita della donna. Nacque in una famiglia di caloroso amore, poi creava la propria famiglia con marito e figlie. Infine con la sua figlia Edvige ha fondato la famiglia religiosa, pur sempre rimanendo molto legata alla famiglia naturale. Il fatto della fondazione della congregazione religiosa da madre e figlia è un fenomeno nella storia della Chiesa.
Celina Chludzinska nacque il 29 ottobre 1833 ad Antowil, vicino ad Orsza, nella Polonia orientale, attualmente Bielorussia, nella famiglia di Ignacy e Klementyna. Aveva la sorella Filippina e fratello Alojzy. Nella famiglia di Chludzinski si poneva una grande attenzione all’amore di Dio e del prossimo e al patriottismo. Il benessere della famiglia non ha ostacolato di educare i figli nel grande rispetto verso il lavoro e l’obbedienza.
Celina era sempre aperta alle cose di Dio e già nella sua giovinezza ha scoperto la vocazione alla vita religiosa. Essendo tuttavia obbediente ai genitori, dopo il ritiro e discernimento con il confessore, all’età di 20 anni ha sposato Giuseppe Borzecki e si è trasferita al podere di Obrembszczyzna, vicino a Grodno. Adempie ai suoi nuovi doveri con diligenza, però nel cuore conserva il desiderio di offrirsi a Dio. Già allora si manifesta un carettiristico tratto della sua spiritualità – amare sopra ogni cosa la volotà di Dio.
Il matrimonio di Celina con Giuseppe Borzecki era felice. Avevano quattro figli di cui due sono morti ancora piccoli. Sono rimaste due figlie: Celina ed Edvige. Nel 1869 questa felicità viene interrotta dall’attaco di paralisi del marito. Celina coraggiosamente si occupa del coniuge e per salvare la sua salute si reca a Vienna, assieme con le figlie. Qui, a Vienna, comincia scrivere un Diario per le mie figlie, che contiene prezione osservazioni riquardanti l’educazione.
Nonostante le cure specifiche, le medicine, gli interventi medici, la salute del marito non migliora. Giuseppe Borzecki muore a Vienna il 13 febbraio 1874, all’età di 52 anni. Celina ha scritto nel diario: è dipartito il mio angelo custode. È stato sepolto a Obrembszczyzna.
Celina è rimasta vedova a 40 anni. Dopo aver ordinato tutte le cose di Obrembszczyzna, si reca con le figlie a Wilno, poi a Varsavia e infine in Italia. A Roma sono arrivate il 7 ottobre 1875 e hanno preso in alloggio apparttamento vicino alla chiesa di San Claudio, dove i Padri Risurrezionisti svolgevano l’apostolato tra i polacchi. Qui Celina incontra il Padre Semenenko (generale dei Padri Risurrezionisti). Semenenko diventa il padre spirituale di Celina e di Edvige. La figlia maggiore, Celina, fra poco sposa Józef Haller (nipote del generale Jozef Haller).
A Roma rivive il desiderio giovanile di Celina, offrire cioé la vita totalmente a Dio. Questo pensiero s’incontra con il desiderio di Padre Semenenko, che da tempo voleva fondare la congregazione femminile della Resurrezione. Il Padre si occupa della formazione di Celina e sua figlia. Edvige, dopo il ritiro, il 25 marzo 1881, esprime la volontà di collaborare con la mamma nella fondazione della nuova congregazione religiosa, che si ispira al mistero della Risurrezione del Signore. Il 24 dicembre 1882 Celina, sua figlia Edvige ed altre candidate hanno cominciato la prova della vita in comune a Roma. Aprono pure nel 1887 la scuola pomeridiana per le povere ragazze.
Finalmente, dopo nove anni, il 6 gennaio 1891, Celina ed Edvige emettono i voti perpetui. Questo giorno viene considerato come il giorno della nascita della Congregazione delle Suore della Risurrezione nella Chiesa. Madre Celina a 58 anni di vita diventa capo della nuova congregazione.
Nell’autunno 1891 Madre Celina si reca a Kęty e là apre la prima casa in terra polacca. Durante la sua vita sorgono le case in Bulgaria, Czestochowa e Varsavia, ed anche negli Stati Uniti. Sono inscrutabili i piani di Dio – come prima muore Madre Edvige a Kęty, all’età di 43 anni.
Madre Celina muore il 26 ottobre 1913 a Cracovia, ma viene sepolta a Kęty. Il 22 novembre 1937 le spoglie mortali di ambedue le Madri sono state traslate dal cimitero alla cripta sotto la cappella delle Suore, in seguito, il 3 aprile 2001, al sarcofago nella chiesa parrocchiale di Sta Margheritta e Caterina a Kęty.
La storia del processo di beatificazione
Iddio aveva arricchito Celina Borzecka di varietà dei carismi. Lungo 80 anni della sua vita era moglie, madre, vedova, nonna, religiosa e fondatrice della famiglia religiosa. Le sue ultime parole: In Dio per sempre felicità testimoniano la profondità della sua vita interiore e dell’unione con Dio. Chi la conosceva non aveva dubbio della sua santità. Anche tra le suore c’era questa convinzione e sentivano la sua protezione dal cielo.
Il processo della beatificazione é stato avviato dietro un esplicito incoraggiamento da parte del Papa Pio XII, espresso l’8 gennaio 1942. Il Pontefice ha dato anche il suo placet perché i processi comincino a Roma e non il Polonia dove le Madri sono morte. Tuttavia era costituito il Tribunale anche a Cracovia e a Chicago nel 1946. Il processo informativo di Madre Celina è stato aperto il 31 ottobre 1944. Il processo informativo si è concluso il 16 marzo 1949 a Roma. Hanno raccolto le testimonianze delle persone che conoscevano Madre Celina e hanno esaminato tutti gli scritti della Madre. Anche nel 1949 è stato fatto il processo De non culto. Il risultato era favorevole, perciò la documentazione in Positio super causa introductione è stata trasmessa alla Congregazione per il Culto Divino.
Durante il pontificato di Papa Paolo VI sono stati avviati i Processi Apostolici, con il decreto del 10 aprile 1964. Prendendo in considerazione il caso specifico che si trattava di madre e sua figlia come Fondatrici di una congregazione, i processi si svolgevano contemporaneamente. Nel 1965 a Kęty si è fatta la recognitio delle spoglie mortali di Celina Borzecka. Il processo apostolico della Serva di Dio Madre Celina si è concluso il 29 dicembre 1967 a Roma e quello di Madre Edvige il 17 febbraio 1968. Similmente i decreti sull’eroicità delle virtú ha firmato il Papa Giovanni Paolo II – per Madre Celina l’11 febbraio 1982 e per Madre Edvige il 17 dicembre 1982.
Le Suore e le comunità continuavano a pregare Dio per ottenere la grazia della beatificazione, raccomandando all’intercessione di Madre Celina le persone ammalate e le situazioni difficili. Ogni giorno a Kety le suore pregavano nella cripta. In tutta la congregazione s’intraprendevano la novene. Cosi è avvenuto anche nel 1999 dopo il grave incidente di Andrzej Mecherzynski-Wiktor, pronipote di Madre Celina in quinta generazione. Nell’ultimo giorno della novena Andrzej, in buono stato di salute, ha lasciato l’ospedale, senza la necessità di adoperare qualsiasi terapia. Il 15 agosto 1999 Andrzej con i genitori è venuto a Kety per ringraziare le suore e ha portato con se la documentazione medica.
Il fatto importante nel processo della beatificazione è stata anche la traslazione dei resti mortali delle Madri alla chiesa parrocchiale di Sta Margheritta e Caterina a Kety. Da quel momento il sarcofaco delle Madri si trovava piú vicino alla gente, che poteva meglio conoscere la loro vita e pregare per la loro intercessione. Lo stesso giorno, cioé il 3 aprile 2001, il Rev. Stefan Ryłko CRL, essendo presente alla traslazione, si è interessato del caso della guarigione di Andrzej. Hanno raccolto la documentazione e il processo si è svolto a Cracovia dove è avvenuto il miracolo. Il processo è stato avviato il 25 gennaio 2002 e concluso il 10 aprile dal Cardinale Franciszek Macharski. Tutta la documentazione è stata trasmessa alla Congregazione pel le Cause di Canonizzazione, che ha promulgato il decreto sulla validità del processo. Le successive indagini sono risultate positive e il Santo Padre Benedetto XVI , il 16 dicembre 2006, ha firmato il decreto che approvava il miracolo.
La beatificazione della Madre Celina ha avuto luogo il 27 ottobre 2007 a Roma, nella Basilica Pontificia di S. Giovanni in Laterano, sotto la presidenza del Card. José Saraiva Martins, prefetto della Congregazione per le Cause della Canonizzazione. La solenne Eucaristia è stata celebrata dai cardinali, arcivescovi e vescovi convenuti dai paesi dove lavorano le suore. Sono venuti anche molti sacerdoti, tra loro Padri Risurrezionisti. Giorno prima è stata celebrata la Santa Messa nella chiesa di S. Gioachino in Prati, nostra parrocchia. La Messa di ringraziamento invece aveva luogo il 28 ottobre nella Basilica di Santa Maria Maggiore. Lo stesso giorno, durante la preghiera dell’Angelus in Piazza San Pietro, il Santo Padre Benedetto XVI parlava del bianco martirio della Beata Celina Chludzinska-Borzecka, che con il suo esempio ci insegna che ogni vocazione serve alla santificazione e all’apostolato. Il 31 ottobre, durante l’udienza di mercoledi, il Papa Benedetto XVI , salutando i partecipanti alla beatificazione, ha detto: Beata Celina è per noi l’esempio di compiere i doveri quotidiani con la fede, l’amore e la sottomissione alla volontà di Dio. Per la realizzazione del suo testamento “In Dio per sempre felicità” a tutta la Congregazione e a tutti voi imparto di cuore la benedizione.
Incoraggiamo tutti a pregare per l’intercessione della Beata Celina, per ottenere il miracolo necessario, perché possiamo rallegrarci con tutta la Chiesa della sua canonizzazione.
Preghiera per l’intercessione della beata Celina CELINE BORZĘCKA
Lode a te, o Cristo Signore,
che hai concesso alla beata Celina
un amore speciale per il mistero pasquale
e il desiderio di compiere la tua santa volontà,
concedici, per la sua intercessione, la grazia (…) che ti imploriamo,
confidando nel tuo ilimitato amore per noi.
Fa’, o Signore, che la tua Chiesa possa rallegrarsi
annoverando la tua serva Celina nella schiera dei santi
per la tua maggior gloria e per il nostro beneficio.
Tu sei Dio, e vivi e regni con Dio Padre,
nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli.
Amen.